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Settembre 28, 2011
di Pietro Citati
Amo moltissimo il miele. Tutto il miele: il miele d’acacia, di castagno, di timo, di trifoglio, di lavanda, di menta, di salvia, di corbezzolo, di tiglio. Non c’è nessun dolce che lo eguagli: o solo, forse (ma non ne sono sicuro), la marmellata d’arancio inglese. Amo l’ape, che mi sembra la figura simbolica centrale della natura: il segno della metamorfosi vivente, che anima e trasforma le cose che ci circondano, e trasforma noi stessi nel corso dei mesi e degli anni. Ma l’ape, a differenza degli uomini, non trasforma ciecamente: non cambia in miele l’erba, la pianta, lo sterco, qualsiasi fiore; in un caso produce il miele d’acacia, nell’altro quello di castagno, nel terzo quello di tiglio.